Pietro Diomede: quando il buon senso e il rispetto non è di casa

Lui è Pietro Diomede e se non fosse per la sua prossima partecipazione alla trasmissione Zelig, quasi nessuno saprebbe chi è.

Avrebbe dovuto essere sul palco il prossimo 12 aprile ma gli organizzatori hanno ben pensato di escluderlo dal programma. Infatti con un tweet si annuncia: “Abbiamo ricevuto segnalazioni in seguito al tweet di un artista che avrebbe dovuto esibirsi presso lo Zelig il 12 Aprile. Ci dissociamo completamente da quel Tweet, che disapproviamo nella maniera più assoluta. Di conseguenza, l’artista è stato escluso dalla programmazione Zelig.

 

L’artista in questione non viene nominato, ma a farlo ci pensano le persone che seguono il profilo. “Avete ricevuto segnalazioni significa che senza le segnalazioni non lo avreste letto? Significa che i provini e il curriculum (presunto) comico diceva altro o che più che la “battuta” in sé sono state le reazioni prodromi di calo di ascolti?” chiede Paolo.

Ma di che tweet si tratta? Così andando a vedere il profilo di Pietro Diomede il tweet si trova. Ancora li. In bella vista.

 

Ma come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto? Cosa ha fatto di male il genere umano per dover sopportare queste persone? Quale colpa dobbiamo scontare tutti se siamo obbligati ad accettare questo tipo di “umorismo“? E non andate a dire “basta con il politicamente corretto”, qui si sputa sul cadavere di una ragazza uccisa, fatta a pezzi e buttata come immondizia da un uomo. E non c’è da stupirsi che la “battutta” arrivi proprio da un uomo, maschio, che di umanità ha davvero poco.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it