Ucraina il punto

Ucraina (1 maggio ore 20:00) – Il punto sulla guerra

Oggi l’incontro tra Nancy Pelosi e Volodymir Zelkensky.  La speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti e  il Presidente ucraino si sono incontrati a Kiev. “La vostra battaglia è per tutti. Il nostro impegno è essere qui fino alla fine della battaglia“, dice nel video la Pelosi. Con lei alcuni Deputati americani. Zelensky commental’incontro: “Gli Usa sono leader nel forte sostegno alla lotta contro l’aggressione russa. Grazie per l’aiuto alla protezione della sovranità e dell’integrità territoriale del  nostro stato!”.

Russia, confiscare i beni dei Paesi ‘non amici’

Sul versante opposto, via Twitter, il Presidente della Duma Russa, Vyacheslav Volodin, ha detto che il Paese dovrebbe rispondere in maniera simmetrica al congelamento dei propri beni. La Russia, secondo Volodin, cioè, dovrebbe confiscare i beni dei Paesi ‘non amici’ che si trovano in Russia. “È giusto rispecchiare le misure verso quelle aziende in Russia i cui proprietari vengono da Paesi non amici, dove misure simili sono state adottate: confiscando quelle proprietà“, scrive. “Oggi gli imprenditori russi stanno acquistando società straniere che operano in Russia, acquistando le azioni di partner che vogliono lasciare il nostro mercato. Agendo in modo civile. In base una legge nel diritto internazionale”, scrive ancora Volodin, “cosa che non si può dire di un certo numero di paesi ostili: Lituania, Lettonia, Polonia e persino gli Stati Uniti, che sono semplicemente coinvolti in un furto”. “A questo proposito, è corretto, in relazione a un’impresa situata nel territorio della Federazione Russa i cui proprietari provengono da paesi ostili in cui vengono prese simili decisioni, rispondere con misure speculari: confiscare questi beni”, conclude il Presidente della Duma, “e il ricavato della vendita sarà destinato allo sviluppo del nostro Paese”. Il Presidente della Duma ha poi minimizzato il congelamento di yacht e ville agli oligarchi: “Non sono necessari per lo sviluppo dell’economia russa”. 

A Kherson sono continuati i bombardamenti. L’attacco russo ha raggiunto anche il cimitero e una scuola. In città, da oggi, si paga anche in rubli e tra quattro mesi sarà l’unica moneta accettata.

Demydiv, il villaggio allagato dalla resistenza ucraina

Al racconto della guerra oggi si aggiunge, grazie al New York Times, l’episodio della città totalmente allagata di Demydiv. Si tratta di un villaggio di tremila abitanti a Nord di Kiev, tre chilometri a Ovest del fiume Dnepr. L’allagamento potrebbe apparire una disgrazia, ma è stata in realtà una vittoria tattica per la resistenza ucraina. Gli ucraini, infatti, il 25 febbraio, hanno intenzionalmente aperto una diga e inondato il Paese, insieme ai campi circostanti. Il pantano a marzo ha rallentato l’avanzata dei carri armati russi e fatto guadagnare tempo prezioso agli ucraini.

Dall’altra parte la vicenda del video montato ad arte – a quanto pare – del giornalista russo Semyon Pegov. Nelle immagini, evidentemente non tagliate, si vede il giornalista che da il ciak ai soldati russi. Così dalla calma parte la frenesia, parole a raffica e azione bellica con tanto di colpi in sottofondo. Le immagini sono state etichettate come tipico atto delle “propaganda di Putin”.

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