Rituali contro la sfortuna, di tutto il mondo, per la fine dell’anno

In tanti paesi ci sono rituali scaramantici che accompagnano l’arrivo del nuovo anno e mai come questa volta, con poche giorni che ci separano alla notte del 31 dicembre, saranno svolti alla lettera dopo un anno da dimenticare, poco importa se si è scaramantici o meno. Babbel ha fatto una raccolta di tutte le tradizioni del mondo per combattere la malasorte.

In Turchia il giorno di Capodanno si chiama Yılbaşı e l’usanza vuole che si aprano tutti i rubinetti di casa: secondo le credenze l’acqua corrente è simbolo di benedizione e buona fortuna per il nuovo anno. In Argentina, invece, la sera del 31 dicembre le persone sono solite strappare vecchi documenti di carta per poi lanciarne i brandelli fuori dalla finestra, come fossero coriandoli, è visto come un rito propiziatorio con cui ci si augura di liberarsi di tutto ciò che si è rivelato inutile e dannoso. In Danimarca per combattere la sfortuna si lanciano vecchi piatti e bicchieri contro la propria porta, un’antica usanza popolare con cui ci si augura di rompere, in maniera metaforica, i problemi dell’anno appena concluso.

Ma esistono anche riti di buono auspicio di certo molto più soft e più economici. Per esempio i portoghesi trasformano una qualsiasi pentola o padella in un tamburo, su cui battono sperando che il forte rumore possa allontanare la negatività del vecchio anno; in Irlanda invece, si usa bussare sui muri di casa con delle pagnotte. Infine, in Cile e Giappone si pulisce la casa a fondo per purificare gli ambienti ed eliminare le energie negative.

Esistono anche credenze che riguardano il cibo. In Grecia, il 31 dicembre, si appende una cipolla sull’uscio di casa in segno di rinascita per l’anno nuovo e si rompe un melograno per terra: il numero di chicchi che si sparge indica la fortuna che riserverà il nuovo anno. In Perù e Colombia invece si rivede il futuro tramite una patata: durante la Nochevieja, ovvero la vecchia notte, così si definisce la sera del 31 dicembre, si posizionano tre patate, una con la buccia, una sbucciata a metà e una completamente pelata, sotto il divano o il letto di casa per poi pescarne una alla cieca, allo scoccare della mezzanotte. Pescare quella con la buccia simboleggia un anno di abbondanza, quella pelata di ristrettezze, quella a metà una via di mezzo.

Invece in Repubblica Ceca bisogna tagliare una mela in due parti: se al centro appare una Kříž, ovvero una croce, l’anno nuovo porterà problemi, se invece il disegno che appare è quello di una Hvězda, ovvero una stella, il nuovo anno sarà fortunato. In Svizzera, più semplicemente, porta fortuna far cadere del gelato sul pavimento.

In alcuni Paesi del mondo è molto importante la numerologia, che non solo studia i numeri per il loro aspetto quantitativo e matematico, ma che attribuisce loro anche delle qualità mistiche. In Spagna e in molti paesi del Centro America come Venezuela e Costa Rica, la costumbre, ovvero la tradizione, vuole che si mangino 12 acini d’uva nei 12 secondi che precedono la mezzanotte, uno per ogni mese dell’anno entrante. Nelle Filippine, sulle tavole dei cenoni devono invece esserci 12 frutti rotondi, a simboleggiare grandi monete e quindi prosperità. A Caracas le campane della cattedrale suonano 12 volte a mezzanotte dell’anno nuovo. L’ultimo giorno dell’anno in Giappone viene chiamato Ōmisoka e, allo scoccare della mezzanotte, i templi buddisti suonano le campane 108 volte, per allontanare i 108 elementi del bonō, ovvero gli stati mentali che portano le persone a comportarsi male.

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