Si torna a viaggiare in Europa. Arriva l’accordo per il Covid-Pass

Finalmente arriva la conferma: dal primo luglio si potrà tornare a viaggiare in Europa. Il Parlamento Ue, gli Stati membri e la Commissione hanno trovato il compromesso sull’EU Digital Covid Certificate, ovvero il certificato digitale Covid chiamato anche covid-pass.

Il certificato sarà disponibile sia in formato digitale che cartaceo. Attesterà se una persona è stata vaccinata contro il Coronavirus o ha un risultato recente di test negativo o è guarita dall’infezione. In pratica, si tratta di tre certificati distinti. Il quadro comune dell’UE permetterà agli Stati membri di emettere questi certificati che saranno poi accettati negli altri Paesi dell’Unione.

Subito i primi commenti dall’Europa

L’intesa non era scontata, ma l’urgenza della situazione ha costretto tutti a venirsi incontro e a trovare un compromesso; un negoziato che è stato definito “duro ed estenuante“. Il commento della Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen subito dopo l’approvazione: “Stiamo mantenendo il nostro impegno di avere il certificato Covid digitale dell’Ue attivo e funzionante prima dell’estate“. 

Pronto anche il tweet del Presidente dell’Eurocamera David Sassoli: Grazie ai negoziatori del parlamento Ue torna la libertà di circolare in sicurezza con un accesso ai test a prezzi equi“.

Secondo l’accordo, il regolamento del certificato Covid digitale UE resterà in vigore per 12 mesi in tutta Europa. Non sarà una precondizione per esercitare il diritto alla libera circolazione e non sarà considerato un documento di viaggio. Per sostenere la disponibilità di “test abbordabili e accessibili“, la Commissione Europea si è impegnata a mobilitare “almeno 100 milioni di euro“; serviranno per l’acquisto di test allo scopo di rilasciare i certificati Ue.

Ovviamente, se la situazione epidemiologica in un Paese dovesse peggiorare, in base alle prove scientifiche disponibili e ai dati pubblicati dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, la Ecdc, sarà possibile per uno governo introdurre misure aggiuntive. Queste dovranno essere “necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica” e vanno notificate agli altri Stati membri e alla Commissione al più tardi 48 ore prima.

 

 

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