20 anni fa l’omicidio di Novi Ligure. Erika e Omar liberi, Susanna e Gianluca morti

Era il 21 febbraio 2001: Susanna Cassini e Gianluca De Nardo vengono uccisi con 97 coltellate nella loro casa di Novi Ligure. Ad uccidere premeditatamente la madre Susy e il fratellino di undici anni,  Erika De Nardo e l’allora fidanzato Mauro Favaro ma per tutti Omar. Secondo l’accusa i due giovani avevano progettato di uccidere anche Francesco De Nardo, il padre; ma avrebbero poi desistito perché Omar, feritosi a una mano nel corso del duplice delitto, era ormai stanco e aveva deciso di andarsene.

Ore 19:30 Susanna e Gianluca tornano a casa

Madre e figlio rientrano a casa dopo essere stati ad una partita di pallacanestro dove il piccolo Gianluca giocava. Susanna si reca in cucina e Gianluca al piano superiore per lavarsi. È proprio in cucina che inizia prima una discussione e poi la lite che porterà Erika ad afferrare un coltello e sferrare il primo fendente alla madre. Omar, fino a quel momento rimasto nascosto nel bagno, arriva nella cucina e inizia ad “aiutare” la fidanzata.  I due ragazzi aggrediscono Susy alle spalle: uno dei due le tappa la bocca con una mano e insieme cominciano ad accoltellarla. La coppia continua fino a quando non sono sicuri che la donna sia morta. Susanna riceverà dalla figlia e da Omar 40 coltellate.

La sorte del piccolo Gianluca sarà anche peggio. Il fratello di Erika, sentendo il frastuono, decise di scendere al piano inferiore e quello che i suoi occhi videro furono la sorella intenta ad uccidere la loro madre. Nel tentativo di fuggire Gianluca è stato raggiunto da un coltellata datagli proprio dalla sorella. Erika e Omar poi portano Gianluca al piano superiore con la scusa di aiutarlo; ma appena arrivati nel bagno Erika cerca di uccidere il fratellino facendoli bere della polvere topicida, poi visto che il piano non dava i risultati sperati, Erika e Omar cercano di affogarlo nella vasca da bagno ma anche questo non porta nessun risultato. A quel punto, avendo ancora uno dei coltelli con cui avevano appena assassinato Susanna, iniziano a colpirlo. Gianluca morirà con 57 coltellate.

Erika e Omar verranno condannati grazie alle loro stesse “testimonianze” registrate da microcamere sistemate nell’anticamera della caserma dei Carabinieri. Le telecamere ripresero anche l’orrenda domanda di Erika ad Omar: “ti sei divertito a uccidere Susy” (Susanna la madre). La sentenza del processo a loro carico li condannerà a 16 anni di reclusione per Erika e 14 anni per Omar. Nel marzo 2010 Omar viene scarcerato; benefici dell’indulto e sconti di pena riconosciutigli per buona condotta. La scarcerazione di Erika viene disposta nel dicembre 2011.

La loro vita oggi

Omar ha provato a rifarsi una vita in Toscana con una nuova compagna. Erika oggi è riuscita a buttarsi tutto alle spalle, grazie al marito (si è sposata nel 2019) e al sostegno del padre, che non è mai venuto meno. Padre che quel giorno sarebbe morto anche lui se i due assassini non si fossero “stancati“. Francesco De Nardo sembra aver mantenuto fede alla promessa fatta all’indomani dell’omicidio: “Mi sei rimasta solo tu“, disse alla figlia tra le lacrime, stringendola a sé.

Certe tragedie non si possono e non si devono dimenticare. Anche se oggi Erika e Omar sono due persone libere dopo aver “pagato“, solo in parte, la loro pena devono e dovranno per sempre ricordarsi che tramite le loro azioni Susanna e Gianluca non ci sono più. Che tramite la loro furia omicida Francesco De Nardo non ha potuto più e mai più potrà riabbracciare il figlio. Un figlio ucciso dal suo stesso sangue a soli 11 anni.

Erika e Omar, se mai dovessero diventare genitori, dovranno fare ogni giorno ammenda guardando negli occhi quel o quei figli che avranno. Quegli occhi che non hanno avuto il coraggio di guardare quando hanno ucciso Gianluca con 57 coltellate.

 

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