Tre segnali importanti da Francoforte per le banche europee

In campo finanziario anche le Autorità di controllo delle banche europee continuano ad avvalersi di una “politica degli annunci”. Due settimane fa, infatti, la Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, nel tentativo (almeno parzialmente riuscito) di rasserenare i mercati finanziari, scossi dal repentino innalzamento dei tassi dei Treasury Bond statunitensi e dal rafforzamento del dollaro USA, aveva confermato l’intenzione di Eurotower di proseguire nell’attuazione del Programma straordinario di sostegno economico, legato alla pandemia e nel mantenimento dell’obiettivo del 2%, quale tasso di inflazione auspicabile.

Tre segnali importanti mandati alle banche europee

Dalla politica monetaria a quella bancaria. La settimana scorsa, Andrea Enria, Presidente del Consiglio di Sorveglianza della Bce, ha mandato alle banche europee tre importanti segnali. Infatti, con il primo  ha riaffermato la temporaneità del divieto per le banche europee di procedere liberamente alla distribuzione dei dividendi sulle proprie azioni. Un divieto, che dovrebbe cessare alla fine del prossimo settembre, ripristinando una situazione di parità concorrenziale con le banche inglesi e statunitensi, rimaste, ovviamente, fuori dall’osservanza di questa misura restrittiva.

Secondo segnale importante proveniente dalle parole di Enria è la possibile maggiore flessibilità temporale riconosciuta alle banche per ricostituire il proprio capitale, a seguito degli effetti negativi sui propri bilanci della Pandemia da Covid ’19. Un’ evidente apertura a non gravare ulteriormente sui sistemi bancari, che si troveranno  a fronteggiare e gestire la sempre più probabile impennata dei crediti deteriorati .

E, infine, non vanno dimenticate le espressioni di incoraggiamento, rivolte agli istituti creditizi, sul versante delle possibili future aggregazioni cross borders (“non troveranno ostacoli da parte della BCE”) lette in chiave di reali opportunità e relativi benefici da cogliere.


Tre segnali importanti, come si vede, lanciati agli istituti bancari europei su altrettanti temi cruciali, quali la competitività con  gli organismi creditizi extra UE, la solidità dei propri bilanci e il raggiungimento dell’ottimo dimensionale con un inevitabile consolidamento dei sistemi di appartenenza.

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