Ucraina: la guerra distrugge il sogno di avere una famiglia

La guerra si sa, è un cancro che devasta velocemente e con tanto dolore. Quello che sta accadendo dallo scoppio del conflitto in Ucraina è un gioco di potere dove i primi a rimetterci sono i più deboli. E primi in assoluto i bambini.

Ho conosciuto ieri tramite Instagram Marc, mi ha chiesto di utilizzare questo nome invece di quello vero; ha 26 anni vive in Italia da quando ne aveva 20. È laureato in economia aziendale e sta facendo un master per management internazionale. Si mantiene da solo facendo il cameriere la sera e il barista in un centro benessere la mattina.  Il suo sogno è, o meglio era, ritornare in Ucraina, nella sua Vorzel e da li aprire una catena di ristoranti.

Mi dice che tutto ora potrebbe finire. Il Governo ucraino sta chiamando un membo per famiglia da mandare in guerra. Il padre gli ha detto che sarà lui ad andare in guerra;lui e non Marc. “Mio padre ha detto che io devo andare avanti per creare un mondo migliore e per realizzare i miei sogni. Ma non so come fare. Non me la sento di rischiare di perdere mio padre.” Poi si sofferma a parlami della madre. “Mia mamma è una super donna. Si chiama Nadiya. Lei e mio padre si sono sposati molto giovani. Lui aveva 23 anni e mamma 20. Lei è un’assistente sociale e lavora all’orfanotrofio.

Mi racconta che la madre ha visto tanti futuri genitori italiani ridare una vita a tanti bambini che non avevano nessuno e “grazie a queste persone hanno potuto avere una famiglia.” Mi dice anche che “attualmente, mi ha detto mamma, che ci sono alcune coppie italiane che stanno aspettando di poter adottare un bambino ucraino.” Facendo una ricerca si scopre infatti che anche secondo l’associazione Ai.Bi. Amici dei Bambini, due coppie di italiani proprio in questi giorni si trovano a Kiev per poter chiudere l’iter dell’adozione e tornare in nel nostro Paese con il loro figlio. La CAI, Commissione per le Adozioni Internazionali , in queste ultime ore ha sconsigliato partenze per l’Ucraina da parte delle coppie italiane aspiranti genitori adottivi.

Ma ha anche specificato che “al momento in Ucraina ci sono due coppie italiane, entrambe a Kiev. Una coppia ha completato l’iter adottivo e ieri la Cai ha autorizzato il rientro in Italia con il figlio; questa coppia è stata presa in carico dall’Ambasciata italiana che si sta attivando per garantire il suo rientro. L’altra coppia invece è ancora nel corso delle procedure e ha chiesto di poter avere l’udienza con il giudice in modalità online. Anche questa coppia è stata segnalata ed è seguita dall’Ambasciata“.

Sono migliaia in Ucraina i bambini evacuati dagli orfanotrofi nelle ultime ore; portati in salvo per sfuggire ai bombardamenti della guerra. Gli enti italiani del circuito adozioni e di assistenza ai malati pediatrici oncologici hanno lanciato l’appello: “Subito un corridoio umanitari per portarli in salvo“. “Per chi non ha nemmeno la mano di mamma e papà da stringere per sentirsi un pò più sicuro il dramma è anche peggiore” ha raccontato Masha, cooperante dell’organizzazione italiana di AiBi in Ucraina al Messagero. 

Nella chiaccherata che ho fatto con Marc mi dice che: “l’orfanotrofio dove lavora mia madre a Vorzel, è stato colpito dai militari russi. Per fortuna i bambini erano stati evacuati. Mia madre dice che sono una cinquantina di bambini. E sono tutti spaventati. I soldati russi non si fermano davanti a nulla. Anche gli asili sono stati colpiti.

La speranza di Marc è quella di poter tornare a casa sua, nella speranza di poter riabbracciare sua madre, suo padre e la sorella che in questo momento si trova in Inghilterra per studiare. “Ti prego facciamo sapere a tutti quello che sta succedendo. La guerra deve finire. I bambini di oggi saranno gli uomini di domani. E magari qualcuno di questi potrebbe essere il nuovo Presidente ucraino. Se oggi questi bambini provano la guerra, un giorno potrebbero scatenarla. Non insegnamo loro questo.

 

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it