“Visioni di un nuovo Umanesimo”, il libro di Emmanuele F.M. Emanuele

La pandemia, di cui continuiamo a soffrire, ha rotto tutti i canoni di socializzazione, provocando risposte improntate all’isolamento ed alle distanze. Le nevrosi che si autoalimentano generano uno sfilacciamento della società. Al tempo stesso essa ha prodotto legami sanitari, economici e finanziari nuovi e molto stretti tra Paesi, proponendo, dopo una impennata del sovranismo, una nuova globalizzazione, in cui le maglie della rete commerciale e sociale sono sempre più strette, ma anche più configgenti.

L’aggressività di nuovi imperi, come la Cina, alla ricerca di maggiori spazi possono essere il preludio di un dilagante e pericoloso contrasto.

Nel chiuso di una stanza, dove siamo oggi relegati, soprattutto se tutelati dalla “fascia protetta”, l’angoscia ti assale, pensando all’oggi ed alle generazioni future. La vita, fortunatamente, a volte ti aiuta, consentendoti di cogliere combinazioni favorevoli.

Tale è la lettura del libro di Emmanuele Francesco Maria Emanuele “Visioni di Nuovo Umanesimo”. Essa consente di ripercorrere, dal 1983 al 2020, alcune fasi estremamente significative e a volte edificanti della vita politica, economica, sociale e culturale del Paese.

Nell’esprimere qualche pensiero, parto dall’epigrafe, a firma dell’A., che è, nella sintesi, un distillato di serenità e di fiducia.

“Attraverso il dialogo si può riaprire, a mio modo di vedere, una via nuova, che è la via della comprensione, la via della pace, la via dell’inclusione e del riconoscimento dell’altro. Una via che, soprattutto se percorsa con la solidarietà, la cultura, l’arte e l’amore porta con sé l’abbattimento delle barriere che separano nella società di oggi le classi sociali e, in prospettiva, anche quelle etniche e religiose.”

Questo spirito ci segue e ci aiuta nello scorrere le pagine in cui, attraverso alcuni articoli pubblicati nel tempo, Emanuele dà testimonianza del suo impegno civile, espresso, con costante coerenza, attraverso appassionati sentimenti da liberal-socialista, sentimenti confortati e alimentati da incontri con personalità di rilievo di quel periodo storico.

La lettura è agevole e consente di entrare, con scioltezza, in temi che vanno da una politica economica rigorosa, ad auspicabili manovre fiscali, alla lira e all’euro, alla giustizia sociale, all’Europa, al Mediterraneo, alla cultura, alla poesia, alla solidarietà, al mecenatismo, alla libertà individuale ed armonia sociale, unendosi ad altre note di un percorso di vita mirabile.

Nella parte introduttiva, dopo la presentazione di Angelo G. Sabatini, Alberto Aghemo titola “Verso un Nuovo Umanesimo: testimonianze, riflessioni e premonizioni di un grande visionario.  Visionario è un uomo che, da liberale, denuncia i mali di un liberalismo estremo, causa di disarmonia sociale. Un uomo che  tiene alto il vessillo liberale, appellandosi alla memoria dei Padri e al richiamo dei valori fondanti.

I principi fondamentali, sostiene Emanuele, con l’orgoglio e la fierezza della coerenza, sono quelli di libertà e solidarietà. Principi ai quali ha dato corpo nella sua azione, in solitaria, per la corretta interpretazione della riforma Ciampi-Amato sulle Fondazioni di origine bancaria.

Che la strada giusta fosse quella da lui anticipata e cioè di Enti sganciati dal mondo bancario, sta nella felice azione a sostegno dell’arte, della cultura, della sanità, dei diseredati, che le sue creature – Fondazione Roma e Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale – svolgono quotidianamente, con positiva ricaduta sul territorio, ed in condizione di piena salute operativa.

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