27 aprile: 10.404 positivi, 373 vittime e la paura della variante indiana

Secondo i dati del Ministero della Salute, di oggi 27 aprile, i nuovi positivi al Coronavirus sono 10.404 in Italia nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 8.444. Sono invece 373 le vittime in un giorno mentre ieri erano 301. I tamponi molecolari e antigenici per il Coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia sono 302.734. Ieri i test erano stati 145.819. Il tasso di positività è del 3,4% a oggi 27 aprile.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia sono 2.748, in calo di 101 unità rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono stati 177 mentre ieri erano stati 132. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 20.312 persone, in calo di 323 rispetto a ieri.

La variante indiana in Italia

Salgono a tre i casi di variante indiana individuati ufficialmente in Italia. Il primo a Firenze il mese scorso e da ieri altri due in Veneto.

Il Governatore del Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato: “Abbiamo i primi due pazienti a Bassano con la variante indiana. Si tratta di due cittadini indiani, padre e figlia rientrati dall’India nelle scorse settimane e ora in isolamento”.

Per il microbiologo Andrea Crisanti questa segnalazione non è che la punta dell’iceberg. L’esperto sottolinea: “Se la variante indiana di Sars CoV2 è stata trovata in Veneto, vuol dire che è già ampiamente diffusa anche altrove. Perché il nostro Paese ha una bassissima capacità di sorveglianza, non ha la sensibilità necessaria per intercettare tempestivamente le mutazioni”. 

Arnaldo Caruso, Presidente della Società italiana di virologia, sostiene che forse la variante indiana non sarà più preoccupante delle precedenti ma il punto è che occorreva rendere operativo a regime un sistema di sequenziamento delle mutazioni, una mappatura progressiva e aggiornata del coronavirus che in Europa è stata brillantemente realizzata ad esempio dal Regno Unito ma che da noi procede a rilento.

Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità sarebbe necessario sequenziare almeno il 5 per cento dei tamponi positivi. Se si apre il database GISAID, l’archivio mondiale di tutte le sequenze del coronavirus Sars Cov2 aggiornato al primo marzo si evidenzia che mentre l’Italia su mille casi di Covid19 analizza il genoma nell’1,87 per cento dei casi, l’Inghilterra sale oltre il 60 per cento. In testa l’Islanda con 688, 19 campioni analizzati su 1000.


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