50 anni di sensi di colpa. Non tutti i ladri vengono per nuocere

Spesso quando si commette un reato, più o meno grave, lascia dentro di noi quella sensazione sgradevole di “colpevolezza”. Ed è sicuramente quello che deve aver sentito questo particolare Lupin che dopo 50 anni ha deciso di restituire la sua refurtiva. Il furto come detto fu commesso 50 anni fa ai danni del Parco Archeologico di Pompei.

Un frammento di antesissa, che non è più grande di una decina di centimetri e  che ritrae il volto di una donna in terracotta, che solitamente rappresenta una parte sporgente decorativa dei tetti delle domus antiche.

Il pacco contenente la refurtiva è stato inviato al Parco di Pompei e al suo interno, oltre il frammento di antesissa, anche una lettera di scuse:

Cinquanta anni fa ho asportato da un edificio questo frammento. Me ne vergogno e lo restituisco al proprietario. Scusate.

Refurtiva e lettera di scuse sono state fotografate e pubblicate dal direttore ad interim Massimo Osanna. “A volte ritornano. Per posta, quasi settimanalmente” scrive così facendo capire che in realtà i sensi di colpa rimangono a molti improvvisati ladri.

Il frammento restituito e simile alle centinaia presenti all’interno dei depositi della Soprintendenza; ma quello che caratterizza proprio questo è la bellezza del decoro del viso che si intravede. 

Sicuramente 50 anni fà non c’era l’attenzione e la sorveglianza che troviamo oggi, ma dobbiamo ammettere che ancora in tanti cercano di portarsi a casa un piccolo “ricordo” dei luoghi visitati: dai laterizi che compongono il Colosseo, alla sabbia delle spiagge più rinomate. Un gesto che in tutti casi va condannato e denunciato se dovessimo mai vederlo perpetuare.

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