Chiara Ferragni contro il Slut-shaming: “Smettiamola”

Il 20 novembre, Chiara Ferragni, ha postato un video su Instagram che in pochissimo tempo, ha fatto milioni di visualizzazioni, dove ha detto la sua sullo Slut-shaming, dove le donne vittime di violenze e abusi vengono giudicate e messe paradossalmente sotto accusa, quasi come i loro carnefici, per avere in qualche modo contribuito a provocarli.

Chiara Ferragni afferma: “Il problema, secondo me, è che la nostra società è ancora molto maschilista e patriarcale. È una società in cui le donne vengono giudicate in maniera differente e questo giudizio deriva da altri uomini ma spesso dalle donne stesse, sempre pronte ad accusarsi a vicenda. Le vittime di slut-shaming sono soprattutto quelle donne che hanno subito revenge porn, ed è un fenomeno che rappresenta un’arma utilizzata per la distruzione della loro reputazione” evidenzia la Ferragni, citando tra gli ultimi casi di cronaca quello della maestra di Torino che ha perso il lavoro a causa di un video personale sessualmente esplicito messo in circolazione dall’ex fidanzato.

La ragazza fa un vero e proprio appello ai sui followers: “È ora di parlarne, di solidarizzare, di impegnarci tutti per una società più equa e migliore“.

L’influenzer ha ricevendo commenti positivi da centinaia di persone, tra cui la giornalista Rossella Traversa: “Bravissima Chiara. Si avvicina il 25 novembre e sono contenta che una giovane donna faccia ‘staffetta’ con noi, ‘anziane’ che abbiamo tanto combattuto. Per i diritti delle donne. Nel 1980 entrai nel tribunale di milano per assistere al processo per stupro di un giovane docente, verso una sua studentessa. Le motivazioni della difesa furono proprio le stesse che citi, volendo dimostrare quanto l’indossare jeans implicava la consenzialità della ragazza . Ascoltammo arringhe spaventose, offensive, allusive, di vecchi tromboni che deridevano le donne. Per me fu una lezione indimenticabile. (Ah: Saracino fu assolto … ). Grazie Chiara dà affrontare temi così attuali, purtroppo da sempre“.

 

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