Emergenza cinghiali, il rapporto della Coldiretti

I cinghiali,con l’emergenza Covid che ha ridotto per mesi la presenza dell’uomo all’aperto proliferano, con un aumento del 15%. Invadono città e campagne da nord a sud dell’Italia. E’ quanto emerge dalla stima di Coldiretti in occasione della protesta di agricoltori, cittadini e istituzioni in tutta Italia a partire da piazza Montecitorio a Roma con mobilitazioni nelle principali città, da Milano a Napoli, da Torino a Bologna, da Palermo a Cagliari, da Bari a Bologna e in tutti i capoluoghi di Regione.

Drastico aumento dopo il lockdown

In Italia dopo il lockdown per l’emergenza Covid i cinghiali hanno raggiunto la cifra record di 2,3 milioni di esemplari – sottolinea la Coldiretti – con gli animali selvatici nelle città alla ricerca di cibo tra i rifiuti, nei parchi e addirittura nei cortili delle case con evidenti rischi per la salute.
I branchi – continua la Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone.

Situazione drammatica nelle campagne

Sempre per la Coldiretti la situazione è diventata insostenibile nelle campagne con danni per almeno 200 milioni di euro all’anno alle produzioni agricole inoltre viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.

Causano un incidente ogni 48 ore

Un incidente ogni 48 ore con 16 vittime e 215 feriti è il tragico bilancio nell’anno dell’emergenza Covid, dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla. abbattono recinzioni, guadano fiumi e attraversano strade e autostrade mettendo a rischio la vita e la sicurezza delle persone.
L’azione dunque secondo il Piano – continua la Coldiretti – deve essere indirizzata alla riduzione sia numerica che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette.

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