Oltre 315 persone in Iran che si trovano in carcere, sono indagate per le proteste che sono scoppiate dopo la morte della giovane di 22 anni: Mahsa Amini. Il procuratore Teheran Ali Salehi ha sottolineato che quattro dei rivoltosi sono stati condannati per “Muharebeh“, cioè “creare insicurezza attraverso l’uso delle armi”, reato punito in Iran con la pena di morte.
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