Il vinile e la sua rivincita. Dopo oltre 30 anni torna a primeggiare

Era il 1948 quando il vinile venne introdotto nel mondo della musica per sostituire i vecchi dischi a 78 giri. Fino alla fine degli anni 80, insieme alla musicassetta, fu il mezzo più utilizzato per l’ascolto della musica. Ma poi arrivò la tecnologia e con essa il Compact Disc. La battaglia non aveva senso ovviamente. Più maneggevole, di lunga durata e al suo interno si potevano inserire molti più brani e quindi superare i 30 minuti a lato che il vinile imponeva. Così il CD diventa il nuovo mezzo con cui ascoltare la musica.

Ed è stato così per 34 lunghi anni. Ma oggi, nel 2021, le cose stanno cambiando. È vero che anche il CD ormai è stato surclassato sempre grazie alla tecnologia, prima dagli MP3 ed ora con lo streaming e le varie piattaforme. Ma la battaglia tra CD e vinile vede una rimonta non da poco.

Il vinile torna a far parlare di sé e lo fa soprattutto con i numeri. La Deloitte, azienda di servizi e consulenze inglese, comunica che “dopo 30 anni il classico disco in vinile, uscito di produzione nel ’93, sorpassa le vendite dei CD in Italia: nel primo trimestre 2021, per la prima volta dal 1991, gli Lp valgono più dei compact disc”.  Nei primi 6 mesi del 2020 i ricavi hanno superato di 100 milioni di dollari quelli dei compact disc. 

In Italia, il vinile ha portato ben 4,7 milioni di ricavi a fronte dei 4,4 milioni del CD. Nei primi mesi del 2021, il vinile è cresciuto del 121% rispetto allo stesso periodo del 2020, mentre il CD segna un calo del 6%. In un mercato dominato dallo streaming, (circa l’80% del fatturato italiano), il vinile rappresenta l’11% di tutte le vendite di musica nel Paese. I Cd hanno pagato anche a causa della chiusura dei negozi legati alla pandemia; ma il vinile ha mantenuto un buon trend di vendita grazie anche al fatto che negli ultimi anni erano pochi i negozi di dischi che vendevano il vinile, se non pochi aficionados. 

La “riscossa” dei vinili non è una prerogativa solo italiana: è di pochi giorni fa la notizia secondo cui in Spagna, l’aumento delle vendite di vinili ha spinto un gruppo di appassionati di musica ad aprire la prima fabbrica a Madrid: e non accadeva dal 1997. 

Ma chi sono i più attenti al vinile oggi

Oltre i veri “amanti” del vinile che non hanno mai abbandonato, sono i Millennials e la Generazione Z i maggiori consumatori del cosiddetto disco nero. Gli album che hanno fatto la storia del rock internazionale e le nuove uscite di artisti della stessa generazione sono i più ricercati proprio dai millennials.

In testa alle classifiche americane infatti c’è Abbey Road, l’album del 1969 dei Beatles, mentre nel 2019 in Italia c’è Dark Side of the Moon dei Pink Floyd. Tra le preferenze degli anni 2000 spiccano Lana Del Rey, Amy Winehouse e Billie Eilish. Tra gli album più venduti anche Bohemian Rhapsody e Greatest Hits I dei Queen.

Dall’analisi fatta dalla Deloitte si evince che “a livello mondiale nel 2020 il vinile ha chiuso con un valore pari a 889 milioni di dollari, e in Italia tra il 2019 e il 2020 ha registrato un incremento del 758% rispetto al 2010. Nella classifica mondiale, dominata dai giapponesi, l’Italia è infatti all’8oesimo posto del mercato fisico”.

Ovviamente a far da padrone nel mondo della musica sono ormai servizi di streaming. Si ragiona in miliardi e non più in milioni. Infatti nel primo semestre dell’anno la musica in streaming ha registrato ricavi per 4,8 miliardi di dollari con un incremento del 12% rispetto allo stesso periodo del 2019. In netto calo i download digitali che si sono fermati a 351 milioni di dollari, 100 milioni in meno dell’anno prima.

La cosa che sempre di più ha affascinato gli amanti della buona musica sta nel suono del vinile grazie alla puntina; il suono riprodotto in modo meccanico e analogico produce una serie di imperfezioni e irregolarità, delle distorsioni che rendono la musica più gradevole, interessante e più “naturale“. Ovviamente la loro conservazione deve essere maniacale; questo per evitare i classici “graffi” che farebbero rischiare il salto della puntina e la perdita quindi della musica stessa. 

Il culto del vinile coinvolge pubblico e artisti: oggi persino artisti pop e rap se non pubblicano anche il disco nero non sono abbastanza cool.  Il vinile comunque non è l’unico formato “vintage” che vede crescere le vendite, anche le musicassette hanno avuto un aumento; nel 2019 sono 118.200 le unità vendute contro le 99.400 del 2018.

Quindi, come nella vita di tutti i giorni, per ottenere la tua “vendetta” devi solo aspettare; sederti sul bordo del fiume e aspettare che passi il cadavere del tuo avversario. E questo ha fatto il vinile. 

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it