Lady Oscar

Lady Oscar: oggi sono 39 anni dalla messa in onda in Italia

Era il lontano 1º marzo del 1982, quando per la prima volta su Italia 1 andava in onda Lady Oscar. L’eroina che ha insegnato alle bambine degli anni ’80, e ’90, che una donna non è solamente la donzella in pericolo da salvare. Ma è anche forte, coraggiosa, dall’animo nobile e di grande sensibilità.

Caratteristiche che, in quegli anni, ricoprivano soprattutto i personaggi maschili.

La trama dell’ anime giapponese, la conosciamo un po’ tutti. Oscar François de Jarjayes, è l’ultimogenita di una nobile famiglia da sempre leale alla corona di Francia. Nella sua famiglia, però, non è presente un erede maschio, quindi il padre decide di allevare la neonata come se fosse un maschio. Fin dalla giovinezza diventa la fedele spalla destra di Maria Antonietta d’Austria. Nel corso della vicenda, la maturazione del suo carattere e l’evolversi dei suoi sentimenti la porteranno a rinnegare la sua famiglia e a tradire la fedeltà alla regina, anche se con tristezza, per schierarsi dalla parte del popolo durante la rivoluzione francese

Questo cartone animato ha segnato l’intera esistenza di molti trentenni di oggi e, diciamocelo, ha lasciato anche qualche trauma, da cui non è facile riprendersi.

Ma se ora vi dicessi che Lady Oscar è realmente esistita e che, in realtà, era italiana?

La vera storia della Lady Oscar italiana

Il suo nome era Francesca Antonia Scanagatta, nata a Milano il 1º agosto 1776. Suo padre era un intendente di finanza e, in totale, aveva tre fratelli e tre sorelle.

All’età di dieci anni fu posta nel collegio femminile milanese delle Dame della Visitazione, completando il corso di studi a sedici anni. La madre superiora, nel lodarne la condotta, definì il suo carattere “dolce, saggio e ragionevole”.

La sua vita cambierà drasticamente nel 1794, quando il padre decise di avviare uno dei figli, Giacomo, alla carriera militare tramite l’Accademia di Wiener Neustadt. Francesca, invece, doveva trasferirsi a Vienna presso una vedova, per completare la sua formazione, migliorando anche la sua conoscenza del tedesco. Quindi fratello e sorella si misero in viaggio insieme.

Ma, durante il tragitto, Giacomo si ammalò e confessò alla sorella il suo poco interesse per la carriera militare. Lei gli consigliò di tornare a casa con un domestico, facendosi consegnare la lettera di presentazione per Haller, chirurgo dello Stato Maggiore, che avrebbe dovuto ospitare il nuovo alunno.

Francesca, vestita da uomo, si recò a casa di Haller e si presentò come Francesco. Il 1º luglio 1794, la ragazza iniziò a frequentare l’Accademia Militare.

Il padre, saputo dello scambio, si presentò all’Accademia e cercò inutilmente di convincere la figlia a tornare a casa, ma fu tutto inutile. Quindi si rivolse ai professori, ma non conosceva il tedesco, quindi gli parlò in latino usando il femminile, ma i docenti non lo capirono.

Potendo risiedere in una casa privata, Francesca riuscì a non farsi scoprire. Negli anni trascorsi in Accademia, la ragazza ha perfezionato il tedesco e il francese, in più ha imparato l’inglese e la matematica, oltre ad apprendere l’uso delle armi e gli esercizi bellici a piedi e a cavallo.

Nel febbraio 1797 richiese al Supremo consiglio di guerra a Vienna di poter servire come ufficiale; la domanda fu accolta per le necessità legate alle guerre rivoluzionarie francesi.

Solo nel 1801 il padre, in maniera indiscreta, riuscì a farla congedare. Il 10 dicembre, di quell’anno, le fu accordata una rendita vitalizia annua di 200 fiorini, valida anche risiedendo all’estero.

Il 15 gennaio 1804 sposò Celestino Spini, di famiglia nobile di Talamona in Valtellina, che dal 1797 militò nelle truppe francesi e che nel 1804 era tenente dei cacciatori a cavallo. Il matrimonio tra due tenenti che avevano combattuto su fronti opposti destò una certa curiosità. 

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