Le scuole sono pronte a riaprire in sicurezza?

Ad una una settimana dal rientro in classe al 100% degli alunni delle superiori nelle regioni gialle e arancioni, sono tante le voci preoccupate per le questioni ancora aperte. Distanze di sicurezza, tamponi e trasporti in primis. Elena Bonetti, Ministra della Famiglia tranquillizza: “Abbiamo messo in conto l’aumento dei casi, adesso il Paese può ripartire”.

Misure per rendere le scuole più sicure

Per ridurre i  contagi il Comitato Tecnico Scientifico pensa di eseguire milioni di tamponi, o test salivari, nelle scuole: uno a settimana a tutti gli studenti.  Sergio Abrignani, immunologo e membro del Cts dice : “Da parte nostra c’è una proposta concreta, sarà il Governo a decidere. Volendo si potrebbe partire tra due o tre settimane. I test salivari non sono invasivi come i tamponi nasali. L’immunità per tre quarti del personale scolastico e un programma di test salivari rapidi sugli studenti renderanno la scuola ancora più sicura“.

L’opinione dell’Associazione Presidi

Scettico Giannelli, Presidente dell’Associazione dei Presidi, che articola così la questione:”Non si tratta di una frenata. Anzi il ritorno in presenza è stato da noi sempre auspicato. Si tratta più che altro di una riflessione di natura tecnica. Da un lato abbiamo una percentuale alta di personale vaccinato, il 75%, ma per quanto riguarda le problematiche siamo sempre li’. Una è il trasporto pubblico e inoltre è inutile nascondere che gli spazi sono sempre gli stessi. A questo aggiungiamo che il piano di tracciamento non riesce a decollare. Quindi qualche preoccupazione è lecito avercela. Io penso che sarebbe giusto lasciare alle scuole la possibilità di decidere quanti studenti possono andare“. E poi ribadisce: “Noi siamo assolutamente favorevoli al rientro a scuola dei ragazzi ma nei mesi passati ci è stato risposto che non c’erano le condizioni per quanto riguarda i trasporti. La situazione dei trasporti è rimasta la stessa, la differenza è che ci sono state le vaccinazioni al personale scolastico ma il piano è stato sospeso: forse era il caso di non sospenderlo e proseguire“.

 

 

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