Ucraina il punto

Ucraina (31 maggio ore 10) – Il punto sulla guerra

Prosegue l’avanzata delle forze armate russe in Donbas. Bombardamenti continui, giorno e notte, su Severodonetsk e non solo.

“La situazione è quanto di più complicato possa esserci, l’intera regione di Lugansk è ora un territorio continuamente bombardato da tutti i tipi di armi di cui dispone l’esercito russo. Si tratta di bombe aeree, artiglieria e carri armati. Tutto“, ha denunciato su Telegram il Governatore della regione, Sergei Gaidai. Grandi le difficolta per evacuare i civili e trasportare gli aiuti umanitari. Il Governatore ha aggiunto che la strada da Severodonetsk a Lyssychansk, e poi a Bakhmut più a Sud, è troppo “pericolosa”.

Altra azione è il contenimento delle forze ucraine sulle città al confine con la Russia o in direzione di questo, come Kharkiv. La controffensiva ucraina potrebbe raggiungere il confine tra Kharkiv e Belgorod sostando il conflitto dentro il territorio russo. Cosa che potrebbe accadere per esempio passando ad aerei lanciarazzi multipli e sistemi missilistici in grado di colpire le retrovie dell’avanzata russa per interromperne  le linee di rifornimento. Un rischio di troppo per il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden che ieri ha dichiarato ai giornalisti che gli Stati Uniti “non invieranno all’Ucraina sistemi missilistici in grado di raggiungere la Russia”. Medvedev ha apprezzato pubblicamente.

Da Bruxelles arriva l’accordo sull’embargo del petrolio russo

Per questo mancato invio da oltre oceano, arriva l’accordo per l’embargo sul petrolio dei 27 Paesi membri dell’UE impegnati anche oggi nel Consiglio Europeo Straordinario (qui il live). Il dispositivo riguarda il greggio e il petrolio, escluso quando giunge via oleodotto. Riguarderà cioè quello trasportato via nave, che comunque rappresenta i due terzi degli acquisti europei di oro nero russo. Per quello trasportato via oleodotto è stata negoziata un’esenzione temporanea per evitare il veto di Budapest, Bratislava e Praga.

Un vittoria quest’ultima firmata Viktor Orban: “L’Ungheria è esente dall’embargo petrolifero!”, ha festeggiato il Premier ungherese in un post su Facebook. Di altre vedute, e festeggiamenti, il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel: “Questo taglierà un’enorme fonte di finanziamento per la macchina da guerra della Russia”, ha twittato. Poi ha aggiungo che l’estensione dell’embargo alle forniture degli oleodotti sarà discussa “al più presto” e, in totale, il 90% delle esportazioni di petrolio russo verso l’UE sarà interrotto entro la fine dell’anno, ha dichiarato la Presidente della Commissione.

Tre banche russe sono state esclude dal sistema internazionale SWIFT

Oltre al petrolio, il sesto pacchetto di sanzioni dell’UE comprende anche l’esclusione di tre banche russe dal sistema finanziario internazionale Swift, tra cui Sberbank, la più grande banca del Paese. Inoltre è stata approvata l’erogazione di 9 miliardi di euro al governo ucraino per coprire il fabbisogno immediato di liquidità necessario a far ripartire l’economia.


 

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