Diverso: il potere e la forza di una parola. Per alcuni meglio uno schiaffo

In giro per i social, ci si può imbattere nelle storie di Stefano Guerrera che di mestiere fa l’influencer e che tramite la sua pagina Instagram ha pubblicato il famoso libro “Se i quadri potessero parlare” che lo ha reso famoso nel web; quello che colpisce e che durante queste storie si è scoperto, che ancora oggi, nei dizionari online, siamo vittime della parola “DIVERSO“.

Infatti Guerrera da una segnalazione di un* follower, si mette alla ricerca del significato “diverso” tra le varie piattaforme online: Treccani.it, Repubblica.it, Corriere.it. Si scopre che il significato di “diverso” viene spiegato così:

Treccani: “s. m. (f. –a) Persona che, per qualche aspetto, carattere o manifestazione, esce da quella che è tradizionalmente considerata la condizione «normale», cioè omosessuali, disabili fisici o psichici

Repubblica: “D s.m. (f. -sa) Chi ha un comportamento o una condizione che differiscono da quelli considerati normali dalla maggioranza || eufem. Omosessuale

Corriere: “s.m. (non com. f. -sa) Persona differente dalla maggioranza, spec. handicappato o, eufem., omosessuale

Per i sinonimi di “diverso” cosa troviamo? 

Repubblica scrive così: “omosessuale, gay

Treccani, molto più profonda come istituzione, scrive così: “diverso [chi è considerato da altri, o considera sé stesso, non conforme a una presunta normalità, in fatto di razza, propensioni sessuali, condizioni fisiche, ecc.] , anormale, emarginato.  handicappato, omosessuale, portatore di handicap. checca, culattone,  finocchio,frocio, gay, invertito, recchione, sodomita, uranista, omosex”.

Mentre sui sinonimi del Corriere possiamo trovare: “differente, dissimile, disuguale, disparato, discorde; strano, insolito, inconsueto, straordinario, difforme”.

Nel dizionario Zanichelli 2021 la parola “diverso” viene spiegata in altro modo e senza nominare gli omosessuali. 

Repubblica risponde, anch’essa con una storia, a Stefano Guerrera: “L’utilizzo della parola diverso come eufemismo per omosessuale, riportato nel dizionario Hoepli che ospitiamo sul nostro sito è, come spiega la stessa casa editrice, un’accezione che non usa quasi più nessuno, dunque desueta.

Perchè allora lasciarla? Perchè continuare a tenere una parola che ormai “non usa quasi più nessuno“?

La cosa che turba di più è leggere come commento sotto alcuni post che “se lo dice il dizionario vuol dire che qualcosa di vero c’è“. 

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